Primi passi verso la scoperta dell’amicizia

Per poter comprendere le persone che ci stanno accanto e sapere, di conseguenza, come relazionarsi con loro, è essenziale riuscire a capire i loro sentimenti ed essere consapevoli che il comportamento è mosso da stati emotivi interni.

Innanzitutto è cruciale lo sviluppo di empatia, un costrutto molto complesso che compare presto e dipende sia dallo sviluppo cognitivo che da quello emotivo. In particolare, è necessario che il bambino abbia maturato la capacità di riconoscere e distinguere le emozioni proprie ed altrui, oltre alle capacità cognitive che gli consentano di accettare e valutare il punto di vista dell’altra persona.

Attorno ai quattro anni il bambino inizia a essere in grado di attribuire ad altri pensieri e stati interni: in gergo si parla di “teoria della mente”. Alla base di una buona teoria della mente ci sono l’autoconsapevolezza, evidente sin dalla più tenera età nelle osservazioni che i bambini fanno sui propri desideri e sui propri sentimenti, il saper fingere (ad esempio attraverso giochi di finzione) e la capacità di distinguere realtà da immaginazione.

I primissimi segni di teoria della mente compaiono già a partire dai due anni e mezzo, quando ad esempio il bambino è in grado di capire che non è possibile leccare l’immagine di un gelato.
È proprio grazie a queste abilità che le interazioni sociali del bambino divengono molto più sofisticate, oltre che funzionali a un corretto sviluppo sociale e di relazione con i suoi pari.

L’amicizia è uno dei più grandi valori a cui i bambini si affacciano fin da piccolissimi, attraverso la scoperta dell’altro, l’immedesimazione e, più tardi, l’empatia. Passo dopo passo, le piccole relazioni dei bambini di oggi faranno nascere gli adulti di domani, consapevoli e attenti alle proprie esigenze e, di conseguenza, a quelle degli altri.